Che cosa sono le zone umide?
Le zone umide sono aree in cui l’acqua ricopre il suolo o è presente in corrispondenza o in prossimità della superficie del suolo tutto l’anno o per periodi di tempo variabili, inclusa la stagione di crescita. Le zone umide possono ospitare sia specie acquatiche che terrestri. La presenza prolungata di acqua crea condizioni che favoriscono la crescita di piante particolarmente adattate e favoriscono lo sviluppo di suoli caratteristici delle zone umide.
Esistono due categorie di zone umide: zone umide costiere o soggette a marea e zone umide interne o non soggette a marea.
Nelle zone umide costiere/di marea l’acqua salata e le fluttuazioni del livello dell’acqua, dovute all’azione delle maree, si combinano per creare un ambiente piuttosto difficile per la maggior parte delle piante. Per questo, molte zone costiere poco profonde sono distese fangose o sabbiose prive di vegetazione. Tuttavia, alcune piante, si sono adattate a questo ambiente, formando così le paludi salate di marea.
Invece, le zone umide interne, non di marea sono comuni nelle pianure alluvionali lungo fiumi e torrenti, in depressioni isolate circondate da terraferma lungo i margini di laghi e stagni, e in altre aree basse dove le acque sotterranee intercettano la superficie del suolo o dove le precipitazioni saturano sufficientemente il suolo. Le zone umide interne comprendono paludi e prati umidi dominati da piante erbacee, paludi dominate da arbusti e paludi boscose dominate da alberi.
La Convenzione di Ramsar, firmata il 2 febbraio 1971, ha permesso di identificare le più importanti aree umide mondiali, caratterizzate da ecosistemi ad altissima biodiversità. Questo è uno strumento che fornisce ai 170 Paesi firmatari le Linee Guida per la conservazione e l’uso razionale di queste aree e delle loro risorse.
Dalla firma di questa convenzione, il 2 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Zone umide, ogni anno con uno slogan diverso. Nel 2023 lo slogan è stato: “E’ l’ora di ripristinare delle zone umide – Rivitalizzare e ripristinare le zone umide degradate”.